Invece quando finisce il medioevo?

davie
00lunedì 14 aprile 2008 16:40
è corretto il 1492?
Rispondere con giustificazioni esaurienti
warkief
00martedì 15 aprile 2008 15:23
Re: è corretto il 1492?
davie, 14/04/2008 16.40:

Rispondere con giustificazioni esaurienti




Non e facile stabilire con certezza la fine del Medioevo e l'inizio
del Rinascimento.
Da un punto puramente convenzionale gli storici concordano nel definire il 1492, con la scoperta del nuovo mondo come il momento focale del passaggio fra Medioevo e Rinascimento.
E altrettanto vero che in alcune zone dell'europa, penisola italica in primis, soprattutto nella Signoria di Firenze e nella Repubblica di Venezia, tale movimento si era gia avviato diversi anni prima.
Penso che in -Italia- si sviluppi Il vero Rinascimento, e che i cittadini delle varie signorie ,Repubbliche, ducati ecc. ecc.
che costituivano la struttura della penisola italiana dell,epoca
nel 1492 si erano gia lasciati alle spalle il Medioevo molti anni prima, [SM=x1140488]
meritandosi giustamente di essere definiti primogeniti d'Europa.
Esistono poi due correnti di pensiero differenti, la prima
di Burkhardt ritiene che vi sia una frattura netta fra medioevo
e rinascimento,
l'altra di Burdach che non vi sia rottura, ma facciano entrambe parte di una unica epoca.

[SM=x1140499] [SM=x1140499] [SM=x1140499]
Antioco il Grande
00martedì 15 aprile 2008 16:00
Questione difficile, il 1492 è una data convenzionale, per fissare dei limiti cronologici alle varie età della storia (come il 476 d.C. per l'inizio del Medioevo). Altri hanno proposto date diverse, tra cui il 1440 (Lorenzo Valla dimostra la falsità della Donazione di Costantino su cui si era basato tutto il potere ed il primato papale durante il Medioevo), oppure il 1453 (caduta di Bisanzio e fine dello stato che era l'ultimo residuato dell'impero romano).

Visto che la data è solo una comodità per gli studiosi per fissare il prima e il dopo (prima c'è il Medioevo, poi c'è l'età moderna), si può benissimo accettare il 1492 e non angustiarsi oltre.
davie
00martedì 8 luglio 2008 23:32
Secondo me il 1492 non è solo una data di comodo, ma siamo al cambio pagina; se pensi come sono cambiati molti ambiti della vita dell'uomo in breve tempo( politici, militari,religiosi). Concordo pienamente con la data canonica
teuton
00lunedì 25 agosto 2008 22:33
finisce con l'abbandono di certe tecniche militari e l'avvento della polvere da sparo

l'apoteosi della vigliaccheria sono le mine attualmente impiegate nei vari teatri di guerra

www.artemedioevale.it/seleziona2.asp?id2=B.02
penso di acquistarla prima o poi questa armatura

byfiles.storage.live.com/y1p8tzJ60gDAvUzy0tfP9vq0VWnKFBxmlWJ8Ah-tFnEDOv_F5nqq357gGuMdHabNqGJFk7...

il cavallo frisone resta un sogno .. purtroppo non ho spazio per mantenerlo in questa condizione caotica in cui oggi viviamo

il prezzo per un puledro comunque si aggira attorno ai 5000 mi pare

ed è meglio di un'automobile
Devil 14.87
00lunedì 25 agosto 2008 23:55
Spiegare la data d'inizio e di fine è la classica questione introduttiva di qualsiasi manuale, con le solite spiegazioni della loro ambiguità, il valore simbolico e non vincolante... insomma è una questione in cui non si può più dire niente di nuovo. La storia è fatta di rapporti osmotici, di preludi, trasformazioni, incubazioni, conseguenze a lungo termine. Tutto è un divenire che in qualunque ripartizione si voglia circoscrivere mai può prescindere da cosa è stato precedente e da cosa sarà successivo.
Si può se mai far notare che il medioevo, quello propriamente studiato dai medievisti, si può individuarlo nei secoli dal VII al XIV, con tutte le eccezioni del caso sia chiaro. Un millennio di storia considerarlo omogeneo con caratteristiche che lo differenzino dai millenni che lo precedono o seguono sarebbe ridicolo. Così i secoli V e VI sono campo di studi più spesso dei cosiddetti tardoantichi, mentre il XV dei modernisti. Poi ciascuno classifica come vuole, e lo stesso invade campi altrui. Dare un nome ad un'epoca è come dare il titolo a un libro. Si deve scegliere una parola con cui nominarlo, un termine che riassuma la totalità degli innumerevoli contenuti in modo istantaneo e semplice.
teuton
00martedì 26 agosto 2008 01:48
un inizio lo possiamo trovare nella caduta dell'impero romano d'occidente e qui vorrei aprire una breve parentesi.. poiché gli oscurantisti spesso etichettano il medioevo come un periodo buio e di repressione

noi in Italia probabilmente siamo stati fortunati e sfortunati nello stesso tempo
io non mi considero romano anche perché Roma era in forte declino morale e sociale all'epoca delle invasioni .. anche se probabilmente
la mia zona ebbe ancora con Bisanzio e poi gli Ostrogoti influenze romane per cosi dire
penso che con la morte di Amalasunta .. ma tanto era già imprigionata
sia cambiato il destino della nostra penisola .. e si sia direzionato
politicamente non unitario
infatti i Longobardi non furono all'altezza dei predecessori e causarono
un blocco nel nostro paese che durò sino a Garibaldi
invece dobbiamo molto a Bisanzio che permise in tutta la penisola una
ricostruzione perlomeno difensiva nell'aspetto bellico e culturale, questi si erano i veri romani, non quei rammolliti che permisero
la distruzione operata dalle orde barbariche

quindi per collocare una fine del medioevo in genere tengo in considerazione politicamente parlando

la caduta di Costantinopoli
e le basi della nascita della Prussia con la Marca di Brandeburgo
che 1539 si unisce alla riforma protestante
margravio Lotario
00lunedì 1 settembre 2008 21:45

c'è anche da dire che molti studiosi affermano che un periodo di mille anni sia troppo lungo da racchiudere in un solo tipo di medioevo, la fine dell'epopea delle crociate, concomitante il raffreddamento del clima, accompagnato da carestie che a loro volta aprirono le porte alle pestilenze, nonchè la esclusione sociale all'accesso alle cariche nobiliari, il trasferimento della sede papale ad avignone e altri fatti più o meno importanti, furono altri punti di frattura percepiti dai contemporanei in maniera abbastanza netta.

con l'inizio del 1300 si assiste a un cambiamento rispetto al periodo che rappresenta, se vogliamo, il cuore del medioevo, collocato tra il XI e fine XIII inizio XIV secolo,

anche gli abiti del 300 sono diversi rispetto a quelli del 1100-1200, le livree dei cavalli, l'architettura si differenzia dandosi connotati nazionali, ed è ovvio trattandosi di un periodo così lungo che ci siano anche cambiamenti profondi.


per fare un parallelo forse ardito potremmo paragonare il periodo dell'umanesimo principalmente italiano [SM=x1140427] , ovverosia dai primi decenni del 1300 al 1450 circa, come all'autunno del medioevo, un pò come l'autunno dell'antichità fù il tardo-antico, e in questa ottica dobbiamo riscontrare già i segni del rinascimento che convivono con "vestigia" medievali ancora in uso in piena epoca rinascimentale.

un epoca di passaggio vero e proprio secondo me non esiste, se consideriamo la cosa sotto l'occhio degli uomini medievali. Fino a quando non si cominciò a rivalutare l'antico, nell'arte pittorica e scultorea ad esempio con il vasari e tanti altri suoi coevi, e dando al contempo, senso negativo a ciò che appariva madievale, non si pone una frattura netta con ciò che era prima e ora non più.

possiamo altresì affermare che tutte sono epoche di passaggio.



[SM=x1140429]
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